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dicleg [Giovanni Di Clemente] [06.12.2009 11:49]
P.P.S.:

- L’anno cui ho riferito la Pianta dell’Aquila di Pico Fonticulano (di Fontecchio) in cui egli individua il –CAMPO DI FOSSA- è errato; infatti, rivedendo la Pianta (che ho trovato già estrapolata da uno studio dello stesso Pico) riscontro in basso l’anno di riferimento come quello del 1582 e non 1575.

- La Pianta che ho preso invece come riferimento a riguardo di quelle di Carlo, e che ritenevo copia fotostatica (ridotta in A4) di quella del 1575, riporta in basso a sinistra (accanto ai riferimenti dei principali edifici):
Roma Iacobus Laurus sculpsit
Cum P…ilegio J….. Pontificis
ad Anno.. X
Anno Iubilei 1600
Superiorum permisio

All’esterno del cartiglio che riquadra l’intero lavoro della Pianta riscontro:

La Città dell’Aquila ai tempi di Carlo V
Pianta (autentica) di Pico Fonticulano
dicleg [Giovanni Di Clemente] [05.12.2009 21:05]
Ciao, ragazzi!
come il solito, quando qualcuno scrive testi lunghi pare noi si sia soliti assentarsi per qualche tempo...
oppure è la storia della maledizione connaturata con Campo di Fossa che ha fatto scappare tutti quanti?

Io non sono molto addentro alla definizione dei quartieri di L'Aquila, per cui per me era testo quanto riportato da Fulvio che assimila Campo di Fossa alla zona adiacente Via XX settembre.
Cercando riferimenti sulle piante de L'Aquila, mi sono imbattuto in una pianta di Pico Fonticulano (quindi del 1575 e/o dintorni) in cui viene riportata come Campo di Fossa quell'area che era all'interno delle mura ma a Sud di Porta di Bagno, Porta terminale, allora, dell'attuale Corso Federico; per cui dovrebbe trattarsi della zona posta all'interno delle mura , al di là di Porta di Bagno e dl di qua di Porta Tione (posta lungo le mura, fra Porta di Bagno e Porta Bazzano), a partire dalla zona della Villa comunale verso Collemaggio. Che c'entra Via XX settembre?
www.igmi.org/pubblicazioni/atlante_tipi_geografici/pdf/139.pdf

Una delle due piante di Carlo (quella meglio definita e che riporta l'incrocio del Corso con Piazza Duomo) è pari pari uguale alla Pianta di Pico Fonticulano del 1575 (altra che non quella da me precedentemente citata) a meno della rappresentazione dei monumenti più importanti: non vi sono aggiunte o sottrazioni, per cui o è di quel periodo, oppure come cita un riferimento web della Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi dell'Aquila (che non è raggiungibile) -Tra questi, alcuni esemplari della pianta della città dell'Aquila, incisi su modello dei disegni di Pico fonticulano da W. Janszoon Bleau nel 1704...-
www.provincia.laquila.it/biblioteca/inside.asp?

Grazie per le precisazioni più acculturate che vorrete fare!

Spero che non vi spaventerete anche per questo scritto...!!!
sbrvlizz [Fulvio Giuliani] [29.11.2009 20:05]
Scusate per la lunghezza.

Di seguito il testo di un articolo che racconta, in maniera molto leggera, gli episodi salienti di Via Campo di Fossa. L'articolo èdi Angelo De Nicola che vi abitava. Il verbo è al passato solo perchè gli si è "spallata" la casa.... Nell'articolo ci sono preziosi riferimenti (a chi interessa) ad un altro testo di Errico Centofanti che racconta in maniera più dettagliata quanto si va dibattendo ..

Per chi fosseinteressato ad altro vi "appiccico" anche il link.

http://www.angelodenicola.it/articoli/messaggero/2009/2009_05_18.htm


QUELLA MALEDIZIONE DEL QUARTIERE "CAMPO DI FOSSA"

di ANGELO DE NICOLA

Per secoli mai edificata. Contrada popolata da spettri perchè luogo di esecuzioni capitali. Spianata usata per le baracche del dopo terremoto del 1461 (26 novembre, epicentro Onna, 6,5 scala Richter), del 1703 (2 febbraio, Arischia-Pettino, 6.6) ma anche di quello marsicano del 1915 (13 gennaio, Avezzano, 6,9). Insomma un quartiere "maledetto".

Non occorreva una verifica storica per arrivare a definire "maledetta" la zona diventata tristemente nota, un simbolo insieme alla frazione di Onna, quale quella attorno a via XX Settembre. La maledizione che ha squassato la Casa dello Studente e il palazzo di fronte al civico 79, ma anche i due condomini della attigua via Sant'Andrea e, poco oltre, il palazzo collassato in via D'Annunzio. La maledizione che ha inghiottito uno stabile di cinque piani in via Campo di Fossa, una traversa di via XX Settembre.

Campo di Fossa. "Nomen omen" (il nome un presagio) s'è subito detto per quella via maledetta. Ma "Campo di Fossa" è il nome dell'intera zona all'estremità meridionale del perimetro fortificato dell'Aquila che nasce sulla base di quello straordinario quanto unico progetto di inurbamento fatto "a tavolino" nella metà del Duecento. Una zona gravata da una maledizione. Tanto che gli abitanti del contado cui è assegnato il "lotto" all'interno della "new town", non vi si trasferiscono lasciandolo una landa desolata per anni, anzi per secoli. E indovinate un po' da quali castelli dovevano venire gli abitanti? Da Fontecchio, Ocre, Monticchio, Fossa (da cui prendeva il nome) e, soprattutto da Onna. Le curiose, inquietanti a rileggerle oggi, vicende della maledizione del "quartiere" di Campo di Fossa (quello cioè all'interno del triangolo Porta Napoli- Villa Comunale- via XX Settembre) sono raccontate nella pubblicazione "L'Emiciclo" edita dal Consiglio regionale dell'Abruzzo nel 1999, è curata da Errico Centofanti.

Quest'ultimo, profondo conoscitore di cose aquilane (oltre che co-fondatore del Teatro Stabile, fu a lungo anche il Sovrintendente alla Perdonanza Celestiniana), nel ricostruire la storia (intrigantissima) del Palazzo dell'Emiciclo che ospita, dalla sua nascita nel 1970, la Regione Abruzzo, ripercorre le vicende della zona dove sorgeva l'antica chiesa di San Michele Arcangelo cui era dedicata la via antistante il Palazzo, dal 1980 ribattezzata Michele Iacobucci, sindaco dell'Aquila per molti degli anni di fine Ottocento; oggi ne resta il ricordo del nome nell'attiguo, nuovo, hotel.

Ebbene, come racconta Centofanti nel suo tipico narrare accattivante e spumeggiante di particolari, nel "Campo di Fossa" ha aleggiato per secoli una sorta di "virus": «La condanna a un destino infausto colpisce tutte le famiglie religiose che s'insediano nel Campo di Fossa». Le vicende ruotano attorno ai due più antichi insediamenti religiosi della zona: quello di Santa Maria di Graiano (che sorgeva più o meno dove c'era la scuola materna del Sacro Cuore, all'angolo tra via Piave e via XXIV Maggio, all'altezza della clinica Sanatrix, insomma) e quello di Santa Maria dei Quattro Martiri Coronati, detta dei Convalescenti e Pellegrini, eretta dagli abitanti di Onna (dove adesso ci sono le torri degli uffici del Consiglio regionale). Due chiese preesistenti all'attigua basilica di Collemaggio che sarà consacrata nel 1288. Attigua fino ad un cento punto perchè l'odierno viale di Collemaggio, facile collegamento tra il Campo di Fossa e la basilica, verrà eretto soltanto nel 1874 usando, per riempire la scarpata, il materiale scavato accanto alla basilica di San Bernardino per erigere il maestoso Teatro comunale.

In queste due chiese si alterneranno alcuni ordini religiosi (Benedettine, Serviti, Cappuccini) in un tourbillion di dicerie ("la carne è debole...") e maledizioni che colpiranno anche il vescovo Bartolomeo Conti: quest'ultimo, per difendere la badessa, suor Agata, del convento delle Benedettine di Santa Maria di Grasciano, e scacciare da sé stesso pesanti sospetti, nel 1313 era partito alla volta del Concilio di Vienne, vicino Lione in Francia, lo stesso che consacrò Santo Celestino V con il nome di San Pietro l'Eremita. Ebbene, Conti venne stroncato da un infarto e perciò è sepolto nella cattedrale di Vienne.

«Del resto, il Campo di Fossa- scrive Centofanti- sembrava predestinato alla malasorte-. Benchè fosse una delle più pregiate aree della città, in gran parte pianeggiante e soleggiata, nessuno era andato a stabilirvisi. E' vero che ai suoi potenziali abitanti faceva più comodo restarsene nelle case di sempre, dato che i rispettivi villaggi erano i più vicini alla città, ma quella ritrosia risulta troppo unanime perchè la si possa ascrivere soltanto a un coacervo di innocue coincidenze. E poi, nel terreni attorno a Santa Maria a Gasciano venivano giustiziati e seppelliti i condannati a morte, tant'è che a proposito di quel luogo circoleranno per secoli sinistre dicerie: "vedeansi continuamente di notte spettri orribili e specialmente in figura di spaventosi animali... sicchè quella contrada era ben poco frequentata"».

La maledizione, ricorda ancora Centofanti, si estinguerà «soltanto quando tutte le chiese, tutti i monasteri e tutti i conventi del Campo di Fossa, anche di quelli della parte occidentale, scompariranno per terremoti e demolizioni, o diventeranno irriconoscibili a seguito di ristrutturazioni e mutamenti di destinazioni» come nel caso della chiesa di Sant'Andrea, da cui la via oggi famigerata per i crolli, ha preso il nome.

La famosa "Esposizione regionale del 1888" lancerà il Campo di Fossa verso un grande successo. Il percorso di attraversamento della città che fin dalla fondazione si sviluppava da Est o Ovest (sull'asse Porta Bazzano, via Fortebraccio, via Roma, Porta Barete) si sposta ora da Sud ad Ovest, anche perchè nel 1881 è stata aperta la Porta Napoli (eretta usando le pietre della chiesa terremotata di San Leonardo, nei pressi dell'ex Standa). Col nuovo viale di Collemaggio, il Campo di Fosse diventa, conclude sul punto Centofanti, «l'itinerario più comodo dal centro storico e la basilica celestiniana. Lo nota suggestivamente Primo Levi nel suo famoso "Abruzzo forte e gentile", a proposito dei giorni della Perdonanza del 1882: "Tramonta, e il Campo di Fossa è ora un brulichio di carri campestri, a tende, a cuscini... La vasta spianata s'è gremita al sole cadente che schizza sui vivaci colori dei più pittoreschi costumi"».

Nel 1883, lungo il fiammante viale degli Alberetti (oggi viale Crispi), L'Aquila organizza un festival di solidarietà favore del devastante terremoto che ha distrutto l'isola di Ischia. Il Campo di Fossa diventa il quartiere più "in" della città. E parte un'intensa speculazione edilizia...

Angelo De Nicola
mafalda [Carlo Pelliccione] [28.11.2009 10:32]
ola fratello ssps
mercì per i link-
qualche precisazione forse dovuta a errori di battitura.
il terremoto 700esco è del 1703 e non del 1708.
ma questo non per fare il saputello.

se la dicitura della cartina riportata nnel link è esatta -ma non ci metto la mano sul fuoco- quello significherebbe che prima del terremoto del '703 l'aquila aveva quartieri costruiti in zone " a rischio".
l'altra cartina che riporto sulla pagina fb di animammersaa spettacolo, sembra più antica, pur essendo classificata anch'essa come pianta dell'aquila del 1703.
forse ci serve assistenza professionale...
sono graditi gli storici!!

anyway, dai tuoi link esce fuori meglio una rappresentazione di "questa terra che balla"
alla faccia di slogan come "terraferma" (cfr provincia aq) o la "terra tretteca, io no".
io credo che se non si resetta in questa direzione la cultura di questo territorio, si prendono direzioni sbagliate.
prendo a prestito qualche numero:
Earthquakes mark the history of L'Aquila, as the city is situated partially on an ancient lake-bed that amplifies seismic activity[1][2].

December 3, 1315
January 22, 1349,
1452
November 26, 1461
1501
1646.
February 3, 1703
July 31, 1786,
June 26, 1958
april 6, 2009
SSPS [Sandro Scoccia] [28.11.2009 04:42]
Carlo
una delle mappe e' del 1703, cioé prima del terremoto del 1708.
http://en.wikipedia.org/wiki/File:LAquila1703.jpg

l'altra mappa ancora non só...

qui ho trovato una storia della cittá piú interessante delle solite.
http://en.wikipedia.org/wiki/L'Aquila
peró é in inglese...., ma alla fine, nella bio, andatevi a vedere la storia della vita di Amleto Vespa. Che vita!


2 parole e pensieri da Eugene Kulischer, pure lui una bella vita zingara [http://en.wikipedia.org/wiki/Eugene_M._Kulischer sempre in inglese] : “Nel 900 d.C. a Berlino non c’erano tedeschi, non c’erano russi a Mosca, né ungheresi a Budapest, Madrid era un avamposto dei Mori, ed era difficile trovare un turco a Costantinopoli. Non erano ancora arrivati i normanni in Gran Bretagna e non si trovavano europei nelle Americhe né in Australia, in Nuova Zelanda o in Sudafrica.”

sarebbe interessante sapere da dove vengono gli aquilani. eppure da dove veniamo noi...
io mi sono fatto un test genetico e piú o meno sono di un ceppo comune dall'afghanistan, in medio oriente e est europa fino al mediterraneo.
come a dire, cosi generico che di piú non si puó.

E a proposito dell'AMMUTINAMENTO, sono sempre i migliori che se ne vanno! ;-)
dicleg [Giovanni Di Clemente] [27.11.2009 19:42]
Ciao a tutti!

in effetti era un impedimento momentaneo... Ho sentito e visto quanto da te descritto, mafalda; ma non si potrebbe avere il testo di quel canto? non è che fosse molto chiaro... con quelle interruzioni, poi!
Il v/s spettacolo si sente e si vede in continuo! E' forse dalla mano del boss...?

E poi, fra quelli di Daniele Sepe, nell'elenco, qual'è?

Per le piante ne riparliamo..
mafalda [Carlo Pelliccione] [25.11.2009 23:50]
verificato dicleg
se faccio un copi/incolla mi apre il video di daniele sepe con la sua rivisitazione di 'ntuniella.
di più nonn so dirti, devi chiedere al boss...

per quanto riguarda la cartina dell'aquila del 700 la cosa che mi ha colpito è la zona sud della città, quella per intenderci che corrisponde alla villa e a campo di fossa. in una cartina quella zona è deserta, nell'altra c'è un intero quartiere.
le due cartine potrebbero essere una antacedente l'altra successiva al terremoto del 1703, o ancora più probabile, una della prima metà del settecento l'altra della fine.
pare infatti che quella zona fosse anticamente definita maledetta con la proibizione di costruirvi o abitarvi perchè posseduta da spiriti maligni, ma che la presunziione illuministica abbia poi considerato queste superstizioni solo tali e si sia avviata una vera e propria speculazione edilizia in quelle zone.
io credevo che questo fosse avvenuto nell'ottocento inoltrato, ma quelle due riproduzioni sembrano anticipare i tempi..
dicleg [Giovanni Di Clemente] [25.11.2009 16:22]
Ciao a tutti, ma messaggio per Carlo:

puoi verificare l'indirizzo di youtube appena inserito da te?

ho provato a metterlo in funzione e non mi dà collegamento!!


In attesa di verificare ancora i particolari delle due piante dell'Aquila (una è molto sfocata ed alquanto imprecisa, mentre l'altra è estremamente ben fatta! per cui dovrebbe darsi ascolto a quest'ultima...
ma i tempi come li vediamo?). Nella prima pianta sembra proposto male perfino il Corso, nel suo percorso rettilineo che va da Porta Napoli alla Fontana luminosa, mentre esso è ben individuato nella seconda pianta! Forse che ancora non era stato definito nella sua interezza? Se così fosse verrebbe individuata la sua antecedenza!!

L'altro collegamento suggerito nei giorni scorsi porta alla lettura de "ju tarramutu", ma la dicitura risulta alquanto incerta, o meglio non afferrabile...

Ottima la locandina!!!

Saluti a tutti i piazzaioli, dove, essendo la piazza virtuale, li si individua per la loro frequentazione, ufficiale e non (in sordina, come spesso faccio io che guardo e scappo via....).
mafalda [Carlo Pelliccione] [24.11.2009 23:33]
da tempo sapevo che daniele sepe aveva registrato 'ntunielle, stasera mi sono ricordato di andarlo a scovare.
daniele sepe è uno dei più poliedrici musicisti italiani. quelli che hanno forse poco alone ma tanta sustanza.
lo sento come un onore che ha inciso 'ntuniella nostra.
anche se, come successivamente i discanto, confonde abballe a terranera con la bella terranera......
ma...bisogna aver pazienza.
http://www.youtube.com/watch?v=HV8Kk9qfufE
sbrvlizz [Fulvio Giuliani] [22.11.2009 18:19]
quello è sempre stato un dettaglio .....
mafalda [Carlo Pelliccione] [21.11.2009 09:02]
rimandata!
graziella ha avuto la febbre fino a lunedì sera e l'aereolsol è a tutt'oggi la sua attività principale.

intanto abbiamo definito i punti strutturali del progetto animammersa 2010/2011, cioiè il lavoro sulla scuola.
laboratori di musica e teatro, basato sul recupero della tradizione e della cultura popolare per le scuole "alimentari", cioè quelle che devono alimentarsi di istruzione, ma pure che alimentano di energie la società (chissà se mariastella sarebbe d'accordo a chiamarle alimentari..).

stage "autorali" (ma che minchia di parole mi vengono stamattina..) per le medie sup e inf. per l'allestimento di un animammersa spettacolo 2010/11 fatto dagli alunni delle scuole aquilane.

insomma detto così in due parole magari dà l'idea che siano soloo parole, pure a me che le rileggo.
ma dentro ci stanno parole come "elaborazione dell'evento" "identità culturale" "monitoraggio della società e del territorio" "ricostruzione" "cittadinanza attiva"....insomma paaroloni anche qui.

con parole mie:..cerchiamo di formare per il prossimo anno dei mafalda e dei sbrvlizz che recitino e cantino le cronache dell'aquila e che abbiano qualche - molti- anni di meno di quelli del 2009!!

naturalmennte......dobbiamo trovare i soldi:-))))))
sbrvlizz [Fulvio Giuliani] [20.11.2009 10:27]
Mafà, come è andata la registrazione?
sbrvlizz [Fulvio Giuliani] [20.11.2009 10:26]
http://www.generazioneblog.it/2009/11/16/ascanio-celestini-nobday-in-piazza-pacifici-e -sovversivi/


senza partiti ..... il 5 dicembre alle 2 del pomeriggio
mafalda [Carlo Pelliccione] [20.11.2009 09:11]
due cartine dell'aquila, datate 1700.
le differenze sono interessanti. 1quale prima e quale dopo il 1703?

http://www.facebook.com/album.php?aid=3581&id=100000379355783&l=027ba717ab
mafalda [Carlo Pelliccione] [20.11.2009 08:03]
ehi Fu!
co' tutti i km di parole che raccontaano le tue notti insonni, te lo immaginavi che proprio ju tarramotu se ne andasse così in giro da solo??!!
e domenica prossima lo portiamo in terra sarda!

e questa storia di roma con qualcosa di viola?
che ti stai a rinventà?
mi so perso qualcosa?
sbrvlizz [Fulvio Giuliani] [19.11.2009 14:53]
ancora gira ....


http://www.youtube.com:80/watch?v=UZvKD-ene9M
sbrvlizz [Fulvio Giuliani] [17.11.2009 17:27]
La rivista Wired (www.wired.it) versione italiana della più famosa omonima statunitense sta per lanciare un portale che raccogliele adesioni alla presentazione della candidatura di INTERNET a premio Nobel per la pace 2010.
Il primo firmatario è Shirin Ebadi (Iraniana), nobel per la pace nel 2003, il secondo è Umberto Veronesi, il terzo è Giorgio Armani ....

Giovedì dovrebbe essere messo in onda il portale che si dovrebbe chiasmare internetforpeace.org o qualcosa del genere.

La presentazione della candidatura scade a Febbraio.

Wired definisce Internet lsa più formidabile arma di costruione di massa.

A ritirare il premi andranno (potrebbero andare) 6 degli 8 inventori "del protocollo" ancora in vita.

Ricordatevelo! Andate lì e firmate! Piantatela di andare sul sito di Repubblicaa firmare la qualsiasi contro il premier.

Lui non si dispiacerà.

Comunque, per chi può, ci si vede il 5 a Roma vestiti con qualcosa di viola.
Anna [Anna Maria Santilli] [16.11.2009 21:06]
Baci bellissima Fra!
da seminferma mentale ( eh eh eh, a volte la Chiara dice che sono un pò autistica) ti aspetto su messenger dove faremo discorsi da cerebrolese su il senso del nostro essere...no, no, ma che dico, che dico? Noi non possiamo avere un cervello! Infatti tu sei in Niger in vacanza in una lussuosissima lodge a giocare alla missionaria e io mi balocco con le stramberie di una signora nullafacente e insoddisfatta.
Su vieni cara in chat che ti racconto l'ultima puntata di beautiful.....(!!!)
Ti abbraccio coraggiosa ragazza!
E un bacio ad Andrea...
ciccio [Andrea Argentieri] [16.11.2009 19:57]
Ciao a tutti,
io non volevo intervenire perchè altrimenti sembrava l'appello nella classe dei comunisti, ma tanto il comunismo non esiste più. E' stato un sentimento importante per la generazione che ha preceduto la mia, per me è stato la coda di un sogno fatto tra le pause del suono della sveglia, un insieme di immagini affascinanti da guardare incurisito sapendo che non apparterranno mai alla realtà. Il dispiacere non genera rimpianto ma perplessità. Silvia, ti parlo come se ci conoscessimo se me lo permetti, qui non si parla più di falce/martello e svastiche, qui parliamo di etica sociale e fiscale....tre condoni fiscali in dieci anni non possono essere una coincidenza e tantomeno una soluzione, vuol solamente dire: chi può non paghi le tasse che tanto tempo 3/4 anni sistemiamo tutto......partorire così tanti decreti governativi (la cui natura è cosa ben nota) scavalcando allegramente il parlamento, screditare continuamente la magistratura e accentrare sempre più potere su di sé è a dir poco preoccupante, spero converrai che è importante mantenere l'equilibrio tra il potere esecutivo, giudiziario e legislativo.

....e poi L'Aquila... io non mi sento sionceramente abbastanza lucido sull'argomento alloggi, pensare che le persone siano sistemate dignitosamente indipendentemente da dove si trovino mi sembra una giusta soluzione, non riesco a valutare se gli sforzi fatti fino ad ora rivolti sulla città avrebbero prodotto gli effetti sperati nei tempi opportuni.

P.S .burz io ti voto se ti batti per portare il Vaticano in Terra Santa (scherzo ti voto ugualmente....yes the can)
Francesca [Francesca Tosi] [16.11.2009 17:36]
Prima di partire per il sahel, avevo giurato che se qualcuno mi avesse chiesto conto anche qui della apparentemente infinita sopportazione degli italiani per i soprusi che sb commette alle spese del popolo che governa e per la sua ridicola quanto pericolosa megalomania, non sarei più tornata.

Ho dovuto rivedere i miei programmi.
Non vorrei di certo perdermi il concerto di natale in vaticano su canale5 la sera della vigilia.

Mi sembra veramente troppo logoro e francamente poco interessante come dibattito quello che vuole che la gente, per avere un’opinione, debba essere irrimediabilmente o pro-berlusconi o l’ennesimo esemplare di comunista buono solo a criticare. E infatti, mi bacchetto sulle mani, peché ci sto cascando con tutte le scarpe?
Ma d’altra parte il fatto che tu, valanga, lo riproponga alla piazza come un avanzo del giorno prima che ci siamo scordati di rimettere in frigo, dimostra soltanto che le televisioni di partito sanno fare il loro mestiere. C’è qualcuno che si stupisce ancora di questo?

I primi della classe non piacciono a nessuno, di norma. Il motivo è che dicono sempre ciò che la maestra si aspetta di sentire e che profondono tutti i loro sforzi nel tentativo di compiacerla.
Sempre con questo atteggiamento da verità infusa, sempre con questo ditino alzato.

La piazza di Terranera ne ha visti di bambini, e li ha accolti tutti, purché disposti a divertirsi con poco, a farsi prendere in giro (a volte pure a botte) e a non mettersi sul piedistallo.

Ora valanga, visto che proprio ci tieni a convincere chi si uniforma al popolino, come amabilmente chiami tu i frequentatori della piazza, della loro incapacità di formulare idee che non siano preconfezionate o degli insulsi cliché, ti prego di spiegare a chiare lettere, a prova di seminfermità mentale di Anna
– capisco, sì, può rivelarsi dura –
come è possibile ancora ciondolarsi in chilometrate di post pensando di poter dare del “non sei figlio di maria non sei figlio di gesù” a tutti quelli che criticano i tuoi supereroi da fumetto. E di essere presa sul serio.
Io dovrò pure ancora imparare a non fare giuramenti che non posso mantenere, ma tu, cortesemente, sei vuoi veramente essere ascoltata, abbassa quel ditino.

Che dici, si può fare?
Eh?
Dai.

Un caloroso saluto alla piazza dal ridentesifaperdire villaggio di Aguié nel Niger.

Francesca
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