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Uninvited 23 Aprile, bellissimo pezzo in memoria delle vittime dei bombardamenti della seconda guerra mondiale by Fulvio. [Scarica]
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Persiane sul Marciapiede, l'opera che raccoglie la saga di Fulvio e delle sue persiane, pronto per la stampa in formato PDF. [Scarica]
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Libro della Piazza 2004, tutti i messaggi inseriti in Piazza nel 2004 pronti per la stampa in formato PDF. [Scarica]
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Libro della Piazza 2003, tutti i messaggi inseriti in Piazza nel 2003 pronti per la stampa in formato PDF. [Scarica]
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Libro della Piazza 2002, tutti i messaggi inseriti in Piazza nel 2002 pronti per la stampa in formato PDF. [Scarica]
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dicleg [Giovanni Di Clemente] [12.03.2011 18:03] Sì, zio, le storielle mi hanno fatto ridere... soprattutto, il tuo modo di narrarle me le hanno rese vivide e vive... grazie! Penso che anche altri hanno riso o rideranno nel leggerle... Però non mi hai risposto!... Ruminà (?)... Resto in attesa di leggere altre storielle, tue o di altri che vorranno intervenire, per il loro/piacere di narrare ed il nostro di ascoltare... però avrei piacere di piazzare i personaggi... Arcangelo... N'peppa... (???) E' vero che il personaggio vive in sé stesso, però c'è chi li riconosce (come te) e gode il doppio nel rivivere la storiella, e chi, come me, forse conosce la persona ma, non potendo metterla in relazione diretta con il personaggio, non riesce a cogliere la storiella nel pieno della sua verv'e! Grazie di nuovo...
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sbrvlizz [Fulvio Giuliani] [12.03.2011 17:03] Mi secca interrompere codesto afflato di emozioni con una comunicazione di servizio ma, per chi potrà intervenire, giovedì prossimo 17 marzo, alle 18,00 è in calendario una riunione del Direttivo della Pro Loco allargata ai presidenti dellea altre associazioni. A Terranera, chiaramente. Mi scuso per il breve preavviso ma si approfitta della presenza di alcuni di noi per il ponte del 150esimo della repubblica per rivedersi. saluti
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nardial [Aldo Nardis] [12.03.2011 11:23] Gianni, quello che mi chiedi è un'impresa gigantesca che non penso di poter esaudire. Nei primi 50 anni del 1900, . . . . . e tanti, tutti gli altri . . . ., per riprendere la mia espressione dello scritto precedente, terraneresi avevano un soprannome. Minguitte (con la g o con la c?), Garibalde, Benforte, Ciaciaveritte, u Stagnine, u Bosse, Giuvanne i Pennese, Morettina, N'peppa, Sardignola, Guandiscione, Slancione, Terture, u Pustine, Scirocche, Sciacquitte, . . . . . e altri che in questo momento mi mancano. Per alcuni conosco l'origine, per altri il solo sentito dire; avremmo bisogno di aiuto per una conoscenza più ampia. Non so se ti interessa piazzarli nelle rispettive famiglie di oggi. Se così fosse, pregherei i nostri lettori di completare la lista in modo che sia più completa possibile. Ma quello che sarebbe interessante è legare ad ogni personaggio contraddistinto da un soprannome le proprie storielle dalle mille faccette. Sarebbe veramente bello poterne disporre. E per questo occorrerebbero più conoscenze e più arte che io non ho. Potrei cimentarmi con qualcuna di quelle che conosco che, malgrado non siano molte, richiederebbero un savoir faire che non ho. Ma, tanto per un saggio, voglio provare a raccontarne una o due. . . . quella di N'Peppa in piazza. Stava litigando con qualcuno e, nella foga del diverbio, N'peppa si inginocchia in mezzo alla piazza e, con gesti inequivocabili, dice . . . oh caz.. quà (espressione dialettale che indica supremazia nei confronti dell'avversario e conclusione). In quel momento sopraggiunge Scirocche che con calma platonica e espressione serafica dice: . . . e a du jiu vu mette sinnò? . . . quella di Arcangelo. Inverno con neve, Arcangelo, fischiettando e canticchiando Rosamunda, con la sua andatura particolare, fa la spola con fiaschi in mano fra le botti al piano di sotto e la sala gioco (attualmente domicilio di Ennio e famiglia) al piano di sopra. Non c'era scala interna, si passava per l'esterno. Una distrazione e un fiasco di vino in frantumi. La Mamma, sempre vigile, passa nei paraggi e sente l'odore del vino. Rientra infuriata e . . . . . Arcà, che te spacca nu fulmene, si ancora rutte n'u fiasche de vine. . . No, Mà, n'e nso rutte gniente, è Sciabboletta ch'é jite a piscia. . . . . . ma che te pussene mbicca, mo Sciabboletta piscia rusce. ?. ! . Saluti a voi tutti, Aldo
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dicleg [Giovanni Di Clemente] [11.03.2011 20:40] Zio, ho notato fra le tue parole riferimenti a personaggi da me conosciuti e ad altri che, per me poco avvezzo alle cantine, restano ignoti... non potresti metterli in chiaro? ad es.: Santacchione = (Zì Santin'e) Sante Tomassi ad ognuno potrebbe accostarsi qualche storia che li contraddistinse... per aggiornarne la memoria, anche se essi restano sempre nella memoria di chi li ha conosciuti e gli ha voluto bene... Dimmi... Rubimà... chi è costui?... un certo Giuseppe di nostra conoscenza?
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nardial [Aldo Nardis] [11.03.2011 13:01] Rubimà , noto tanta nostalgia nei tuoi versi: è normale. Gli aggettivi usati mi sembrano eccessivi e nello stesso tempo scarsi. Sentimenti che si aggrovigliano sia nella tua che nella mia mente. Quando parli di odori, come non posso pensare alla stabbiatura primaverile con il suo caldo vapore evanescente e il suo odore nauseabondo che ora, al ricordo, sembra profumo ? A alla falciatura che, oltre agli odori, c’era lo scruto dell’orizzonte per distinguere se « u canestre » era il nostro o del vicino ? E alla trebbiatura. . . . la « cama » riusciva a penetrare anche nell’odorato. . . . . ? Oggi non ci sono più. Quanti bei, tristi, adorati ricordi ! Non hai fatto cenno ai nostri « personaggi » che hanno meritato un posto nel nostro cuore : Santacchione, Sciabboletta, Fabiucce, Zi Leuce, U Guadiane, U Guardiabosche, Arcangele, Valencia, e tanti, tutti gli altri. Le partite di morra. . . . « daje schiappò. . . . sette, otto, tre . . . .ma si proprie n’a schiappa. . . » da Leuceleuce ; la « passatella » da Cirille ; « n’u quartucce » da Luluccia. Scrivi ancora, io e gli altri ti ringraziamo. Un abbraccio, Aldo
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dicleg [Giovanni Di Clemente] [10.03.2011 20:58] Mi associo ai ringraziamenti di Fulvio... per le parole espresse... per il bene che tutti noi abbiamo verso il nostro Borgo... ma non potevi inserirla direttamente, Gianna? Non credo dovessi avere l'autorizzazione di Fulvio... o doveva essere un qualcosa di privato? Grazie per averci concesso di partecipare al sentimento di tuo padre verso il suo paese, il nostro paese... Grazie di nuovo...
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sbrvlizz [Fulvio Giuliani] [10.03.2011 00:06] Ricevo questo scritto da Gianna. Suo papà, Peppino, vuole condividere quello che sente per questo paese e lo fa in versi. Un grazie a lui a nome di tutti. Il mio Paese Oh! Terra agognata, perduta nel tempo, terra nera nella sua essenza, meravigliosa ancor arida, meravigliosa ancor avara. Ritorno peregrino per baciarti, per sentire gli odori nei giorni delle semine, per raccoglierne un pugno, per avvicinarla al cuore disperderla, affidandola alla brezza gentile dell’Altipiano del Narciso e della Neve. Amo il mio Borgo! Si adagia dolcemente e silenzioso nella fascia collinare dell’Altipiano, l’insieme simboleggia la conca d’Abruzzo, espressiva, tutta lucente, armonia e colore; immagini surreali: è senza tempo la bellezza del Borgo! Paesaggio mistico o disegno divino? Incarna, come nessuno, gli incantesimi stagionali dell’anno. Quando la natura esplode le sue meraviglie, non possiamo non gridare: Dio esiste!!! Peppino, febbraio 2011
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sbrvlizz [Fulvio Giuliani] [03.03.2011 10:46] 19 FEBBRAIO 2011-02-27 ASSEMBLEA DEI SOCI DELLA PRO LOCO DI TERRANERA VERBALE Così come da ordine del giorno si apre l’assemblea, in seconda convocazione alle ore 16,05. -------- Presidente dell’assemblea: Fulvio GIULIANI, segretario verbalizzante: Valeria TOSI Sino alle 16,15 si procede con la regolarizzazione del versamento delle quote per l’iscrizione alla Associazione per l’anno 2011. Fulvio Giuliani, nel ruolo di presidente della assemblea, prende la parola e ricorda a tutti l’ordine del giorno: • Elezione del consiglio direttivo • Programma di attività del 2011 • Varie ed eventuali Ricorda il funzionamento dell’Assemblea e le regole previste da Statuto relative all’elezione dei membri del Consiglio Direttivo, del Collegio dei Probiviri, dei Revisori dei Conti. La parola viene data all’Assemblea per verificare il numero di candidature che sono compatibili con il numero previsto dallo statuto. Vengono quindi eletti nel Consiglio Direttivo: 1. Esther Tomassi 2. Di Clemente Clemente 3. Rosa Pietroattilio 4. Giusti Annapaola 5. Fulvio Giuliani 6. Nardis Aldo 7. Giusti Domenico 8. Giuliani Pierlorenzo 9. Lucantonio Lorenza 10. Giusti Gianluca 11. Giusti Angela Collegio dei Probiviri 1. Lucantonio Lorenzo 2. Tosi Roberto 3. Pascucci Claudio Revisori dei Conti 1. Tosi Francesca 2. Cataldi Maurizio 3. Giuliani Pierpaolo Alle 16,40 Carlo Pelliccione propone di invitare ufficialmente ad ogni riunione di Consiglio Direttivo, come previsto da Statuto, i presidenti dell’Associazione “Terre di Mezzo “ e de “il Borgo di Terranera” per meglio coordinare le attività sul territorio della frazione. Interviene Filippo Argentieri per confermare che l’associazione “l’Edificio” ha deciso di sciogliersi e confluire nella Pro Loco per sostenere con più incisività il progetto. Tale decisione è stata suo tempo formalizzata con una lettera al Presidente. L’assemblea approva la proposta di Carlo. Alle 17,10 Vengono nominati per acclamazione gli undici candidati al Consiglio Direttivo, i tre probiviri e i tre Revisori dei Conti Tra gli undici del Consiglio Direttivo vengono nominati: Presidente: Fulvio Giuliani Vice Presidente: Aldo Nardis Tesoriere: Pier Lorenzo Giuliani Gli eletti ringraziano per la fiducia accordata. Si passa poi agli altri punti all’ordine del Giorno: 1. Costruzione della sede sociale 2. Programma per l’anno 2011, con particolare attenzione alle manifestazioni estive Sulla costruzione di una sede Fulvio relazione dell’incontro avuto con il Sindaco del Comune di Rocca Di Mezzo insieme a Clemente Tomassi (presidente del “ Borgo di Terranera) durante il quale si è valutata la possibilità di far coinvolgere sullo stesso progetto le diverse iniziative che sono, al momento, presenti su Terranera. In particolare la possibilità di utilizzare l’area dove è attualmente presente il campetto per edificarci accanto, spostandolo di 90°, la nuova sede delle associazioni. Sul recupero di questa area, Clemente Tomassi, conferma che esisteva già un progetto presentato in Comune a suo tempo e sul quale, in precedenti occasioni si era dibattuto sul come integralo sull’idea di costruzione di una sede per le associazioni. In sostanza, Clemente conferma la volontà del Borgo nel sostegno della costruzione della sede per le associazioni della Frazione e esprime la volontà di individuare, nel frattempo, aree alternative di proprietà comunale che possano soddisfare gli stessi requisiti che presenta l’area del campetto vicino all’albergo. Domenico Giusti illustra nel dettaglio, all’assemblea, la bozza di progetto elaborata dal suo studio relativa all’utilizzo dell’area precedentemente indicata. Presenta i disegni finali, le planimetrie, le soluzioni tecniche che vengono mostrati a tutti. La discussione e le spiegazioni prendono mezz’ora di tempo. I disegni rimangono allegati al presente verbale. Fulvio chiede di essere autorizzato a presentare una richiesta di parziale finanziamento alla Fondazione Carispaq che scade a fine del mese. Il bando mette a disposizione, per ogni progetto presentato, una somma massima di 15.000 euro. Fulvio racconta di un incontro avuto, grazie a Pierlorenzo Giuliani, con il presidente Marotta della Fondazione Carispaq che ha dichiarato una disponibilità di massima a prendere in considerazione la richiesta. Chiede la parola Attilio di Ciccio che inizia ringraziando i presenti e ripercorrendo le tappe e gli incontri che hanno portato tutti a partecipare all’odierna assemblea. In particolare:”nell’incontro del primo gennaio 2011 avevo delle perplessità nel decidere di fare tutto in quell’area, sonderò quindi, luoghi diversi. Inoltre il sindaco si sta muovendo per realizzare a Terranera ciò che è stato fatto anche a Fontavignone con l’obiettivo che tutti devono sentirsi partecipi del progetto e devono sentire la sede come propria. Anche altri hanno perplessità sulla scelta del luogo indicato (il vecchio campetto). Ci sarebbe un altro sito di proprietà del Comune accanto alla strada che dalla provinciale va verso il “Colle Marfone” in corrispondenza del garage di Erinea. Il problema è che il sito non è “normato”. Bisogna dare quindi tutto il sostegno possibile al Sindaco affinchè anche Terranera abbia la disponibilità di un luogo sociale.” Interviene Roberto TOSI suggerendo che, forse sarebbe meglio, che sia il campo di calcetto ad essere realizzato in questo “nuovo” sito. Attilio Di Ciccio conferma che si potrebbe realizzare una struttura di 200/220 mq soltanto cambiandone la destinazione d’uso in quanto attualmente il sito non è edificabile. A questo punto si apre una discussione tra i presenti dove ognuno esprime il suo punto di vista circa i vantaggi e gli svantaggi di allontanare la sede sociale dal centro abitato. Il Presidente interviene solo per ricordare ai presenti che non è in discussione la valutazione di ipotesi alternative plausibili e che, in mancanza di certezze, si va avanti sull’idea originaria presentata con il progetto di Nico. Si sottolinea inoltre che, essendo rappresentato il paese nella sua maggioranza (associazioni comprese), sarà l’assemblea a richiedere al comune la “migliore delle soluzioni possibili”. Pier Paolo Giuliani domanda ai convenuti se esiste o meno una “posizione ufficiale” del Comune circa l’area da destinare a sede. Attilio risponde, in qualità di consigliere comunale, che il Sindaco richiede soltanto che si presenti una unica proposta. Aggiunge inoltre che” l’Associazione del Borgo ha presentato una proposta di esclusivo recupero del campetto e solo in secondo tempo è intervenuta la proposta della pro loco con la costruzione della sede. Il tecnico del comune (M. Blair) ha dichiarato che in nove mesi, un anno al massimo si può fare la variazione d’uso del terreno dove c’è il campetto”. Si riapre nuovamente la discussione su quale sia l’area più adatta. Claudio Pascucci segnala i problemi tecnici nella realizzazione di una sede, ancorchè prefabbricata e in legno, sull’area individuata eccessivamente limitrofa a fabbricati già esistenti, forse sarebbe meglio lasciare il campetto dove è e spostare la sede alla “Pagliara”. Carlo Di Clemente e Clemente di Clemente sottolineano che questa non è una scelta consigliabile perché raddoppierebbero i costi di manutenzione e si sarebbe esposti ad atti di vandalismo visto che, l’area appena presentata, è fuori dal centro abitato. Interviene Carlo Pelliccione sottolineando che la scelta dell’area dove costruire una sede sociale non può essere soltanto legata a fattori di opportunità o di disponibilità di aree. Il progetto della pro loco ha l’obiettivo di ricostruire una comunità di persone e una condivisione di progetti. La sede è soltanto una delle tappe e deve tenere conto che il “punto di aggregazione” che si sceglierà dovrà rispecchiare il contesto sociale, le esigenze di socialità, tenere conto delle abitudini di frequentazione degli abitanti, della cultura e dei significati che alcuni luoghi del paese rappresentano per tutti. Una sede fuori dal paese non ha nessun significato sociale, tanto varrebbe vedersi al bar di Rocca di Mezzo. Gli interventi successivi convergono sulle considerazioni di Carlo e, pur tenendo conto delle posizioni espresse, si decide di convergere tutti sulla scelta della sede della pro loco e del campetto nell’area adiacente l’edificio. Se dovessero nascere altre opportunità se ne terrà conto e si valuteranno sempre in sede di assemblea. Su esplicita richiesta l’assemblea autorizza il Presidente a fare i passi necessari per portare avanti l’iniziativa. Si passa quindi al secondo punto all’ordine del giorno che riguarda la pianificazione delle attività per la primavera estate del 2011. Fulvio presenta all’assemblea la possibilità, dichiarata in un precedente incontro dal presidente della pro loco di Fontavignone, di partecipare con un carro unico alla prossima festa del narciso e la necessità di organizzare una serata estiva - con attività da decidere - con lo scopo di raccogliere fondi da destinare al progetto per la costruzione della sede. Dopo una brevissima discussione l’assemblea si esprime positivamente per la partecipazione congiunta Terranera/Fontavignone alla festa dei fiori. Si pone subito la necessità di confrontarsi tra tutti gli attori (“Borgo” e comitati dei festeggiamenti) di lavorare ad un calendario che non preveda la sovrapposizione di eventi durante l’estate, si discute sui ruoli dei gruppi e sulla destinazione degli eventuali avanzi di cassa derivanti dalle feste patronali o da serate specifiche ancora da definire. Viene proposta l’organizzazione di una serata in coincidenza della Festa di S. Giovanni che viene accolta da tutti. Carlo Pelliccione, prendendo la parola, sottolinea la necessità di recuperare le tradizioni e di lavorare su proposte da realizzare in altri periodi dell’anno diversi da luglio e agosto partendo da quanto di buono si è fatto in passato dalle generazioni precedenti. La discussione procede serenamente e si ribadisce la necessità di adoperarsi affinché anche i gruppi dei giovani prendano parte ai lavori associativi. Fulvio conclude la discussione confermando che i verbali dell’assemblea saranno pubblicati sul sito di TOL, che verrà chiesto un incontro ufficiale al Sindaco per la presentazione del progetto della sede sociale, congiuntamente ai presidenti delle altre associazioni. L’assemblea autorizza il presidente alla presentazione ufficiale del progetto in Comune. Viene fissata per il 2 aprile prossimo la data della prossima Assemblea dei soci. Alle 19,30 l’assemblea, esauriti tutti gli argomenti all’ordine del giorno, si scioglie.
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dicleg [Giovanni Di Clemente] [02.03.2011 23:15] ...mi rendo sempre più conto che per sapere qualcosa su una riunione occorre intervenire alla suddetta riunione...
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sbrvlizz [Fulvio Giuliani] [01.03.2011 09:48] Salve a tutti. Solo per confermare che ieri mattina, insieme a Pierlorenzo, abbiamo presentato alla Fondazione Carispaq, la richiesta di contributo per la costruzione della sede e il ripristino del campetto adiacente l'albergo a valere sul Bando 2011. La richiesta è stata presentata nei termini con la documentazione progettuale allegata. buona giornata
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sbrvlizz [Fulvio Giuliani] [20.02.2011 23:17] Ciao a tutti, solo per ringraziare chi c'era fisicamente e chi impossibilitato ad essere presente, ma ugualmente tra noi, ha partecipato ai lavori dell'assemblea di ieri della Pro Loco di Terranera. A breve pubblicheremo il verbale dei lavori e 'l'elnco dei partecipanti. Saluti e ancora grazie fulvio
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sbrvlizz [Fulvio Giuliani] [11.02.2011 14:43] Grazie Marco. Si, il tuo aiuto serve. Siamo quì proprio per trovare un modo affinchè tutto quanto da te raccontato possa essere affrontato e, magari, risolto e di avere una idea dei tempi necessari vicina al sopportabile. Ci vediamo il 19. Un caro saluto
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marcoa [Marco Attardo] [10.02.2011 23:14] Prendendo spunto da quanto affermato da Fulvio e Francesca e riprendendo alcuni punti del mio intervento precedente, vorrei aggiungere delle precisazioni e dei chiarimenti. Innanzitutto, premessa fondamentale, vorrei sottolineare che in questa discussione si stanno trattando temi che riguardano la realtà di Terranera, del Comune di Rocca di Mezzo in generale ed ho voluto fare cenno ad altri comuni del cratere comunque di analoghe caratteristiche e dimensioni. Non mi permetterei mai di esprimere giudizi cosi’ pubblicamente, se pure pensassi di averne le competenze (non credo di averle), sulla globalità dell’intera popolazione colpita dal sisma, prima di tutto perché sono contrario alle generalizzazioni su larga scala e poi, di pari importanza, per una questione di rispetto. Sono al corrente dell’attivismo di gran parte degli abruzzesi e sposo ogni iniziativa senza riserve. Pero’ voglio sottolineare un mio punto di vista: le ideologie, i sentimenti, la filosofia-politica possono esprimersi mediante un attivismo, a mio parere assolutamente necessario, che abbia come obbiettivo quello di cambiare le cose ad ampio raggio secondo tempistiche che inevitabilmente si riconducono ad un medio-lungo termine. Io mi sto riferendo, invece, a cio’ che di piu’ pratico e concreto troviamo nella realtà di Terranera e dintorni. In sostanza le domande che mi sono posto sono: quanto, di cio che è stato fatto finora, si sarebbe potuto fare meglio? la mia risposta è molto! Di chi sono le responsabilità? Ho tirato in mezzo un po’ tutti, cittadini e amministrazioni. Ed il futuro, come lo vedo? Nero, se non cambia l’atteggiamento generale. Pensate che, quando cominciavano ad uscire le prime ordinanze sulla ricostruzione e si delineava il quadro futuro, a piu’ di una persona dissi che se tutto fosse andato come si prospettava la disgrazia del terremoto avrebbe dato origine ad un restauro totale del paese che sarebbe tornato molto piu’ bello di prima. Forse erano sogni…ora vedo piu’ vicini gli incubi dell’Irpinia o della Sicilia. Per scelta professionale ed ancor prima caratteriale sono abituato innanzi tutto ad agire con gli strumenti che ho, a sfruttare le possibilità che mi si prospettano ed ad andare avanti veloce fino al raggiungimento dell’obbiettivo o almeno fino a che la strada che percorro mi consente di procedere. Essendo una piccola pedina che pero’, nella sua nicchia, la ricostruzione la deve fare sul campo ribadisco che non ho ancora incontrato nessuno che si è messo sullo stesso campo in cui mi trovo io con un atteggiamento concreto e risoluto…forse sono sfortunato! Tornando all’inizio della tragedia, in pochi giorni la Protezione civile a visionato praticamente tutti i fabbricati indicando gli aggregati edilizi; gli stessi sono stati pubblicati dopo mesi per permettere i secondi, terzi sopraluoghi (prima cazzata: si poteva prima pubblicare gli aggregati, cosi chi avesse voluto progettare magari lo avrebbe fatto e poi, col tempo necessario, si sarebbero potuti fare gli altri sopraluoghi per chi ne avesse fatto richiesta). Dopo altri mesi e stata resa nota la perimetrazione del centro storico (il famoso cerchio rosso con gli aggragati che pero’ erano sempre gli stessi). Qualcuno a chiesto a voce alta il perché di questa lungaggine? Si è protestato per questo? mi auguro di si. Quello che invece in molti sicuramente hanno fatto è stato rientrare nelle case inagibili o in quelle inagibili per rischio esterno. Questo oltre ad essere un reato penale (per carità in Italia, liberamente, se ne commettono di peggiori) è secondo me il primo segnale di menefreghismo nei confronti della situazione ed il chiudere un occhio da parte degli organi di controllo è come voler dare un contentino per tenere calmi gli animi che infatti se ne stanno buoni e tranquilli in attesa. Poi è stata la volta di costituire i consorzi e non mi sembra che il giorno dopo la pubblicazione si è creata la fila al comune per firmare; la testimonianza piu’ ricorrenete che ho raccolto: “ma non lo so ho dato tutto in mano a Tizio, non so niente, aspetto di essere chiamato”. Se un tecnico a 30/40 pratiche da seguire ed in piu’ deve fare pure il rappresentante di condominio è normale che passino dei mesi, infatti il termine per costituire i consorzi è stato prorogato due volte. Ora è la volta dei piani di ricostruzione. Per chi non sapesse cosa sono c’è un documento molto chiaro che citando ordinanze e decreti spiega approfonditamente di cosa si tratta (su google “piani di ricostruzione note di strategia”). Qual è la situazione? Meno di zero….giorni fa c’era un articolo di giornale in bacheca al comune: il sindaco partecipa alle discussioni per decidere chi li deve fare. Il piano di ricostruzione è un obbligo di legge del sindaco, punto. Vi assicuro, lo ripeto, per Terranera potrebbe essere un fascicolo piu’ piccolo di quello che ho citato per descriverlo se si volesse essere rapidi! Questi sono stati i passaggi per me che la situazione la vedo da molto vicino ed all’affermazione che ho sentito spesso “i soldi non ci sono”, che sicuramente su larga scala corrisponde a verità, voglio controbattere con una domanda: in quanti li hanno chiesti questi soldi? In pochi. A me risulta, dai tecnici che stanno lavorando nella zona a meno che non mi abbiano raccontato balle, che tutte le domande di contributo che sono state presentate siano andate a buon fine. Spero di essere stato esaustivo ed aver chiarito ogni eventuale equivoco riguardo al mio sfogo. Concludo dicendo che sono e rimango un tecnico; per scelta caratteriale, che puo’ essere naturalmente criticata essendo soggettiva, non voglio fare opera di sensibilizzazione ma rimango a disposizione qualora servisse un supporto relativamente alle mie competenze e nei limiti delle mie possibilità.
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Anna [Anna Maria Santilli] [10.02.2011 21:38] @Giovanni: sorry. Hai ragione...ho scritto una cosa un pò criptica, era un messaggio per Francesca Tosi. Nulla che non si possa raccontare qui, forse davvero di scarso interesse per la Piazza, ma te lo racconto volentieri. Per una serie di ragioni ( omo che dorme in mio letto a letto con l'influenza) e arte varia abbiamo passato una strana e bella vigilia di Natale sole donne, tutte cugine compreso Francesca bevendo caffè borghetti e parlando delle nostre storie di vita, passate, presenti e future, accampate nella mia cucina. Francesca ha regalato ad ognuna di noi un bicchierino da liquore di vetro colorato. La sera è stata bella, densa, piena di parole e di persone che non c'erano, ma erano lì con noi. Una notte a parlare dell'amore in tutte le sue infinite espressioni. A notte , salutandoci, io ho messo il mio bicchierino sulla libreria. Le altre donne della mia vita, come a suggellare un patto e un'amicizia e un comune sentire hanno messo i loro bicchieri vicino al mio. Sono lì, attendono un'altra sera insieme, ognuna riprenderà il suo e le parole riprenderanno a a filare i pensieri, i pensieri le storie e le storie la vita e la vita diventerà, ancora, una storia da raccontare. Chissò se anche noi, così diverse, così sintoniche, in tutte le nostre età e i nostri colori, potremo, poi , raccontarle ai nipoti. La vita è così: storie di ieri , di oggi, di un domani che ha ancora da venire. Ma Terranera c'è sempre, nelle nostre storie. E' una radice fonda, ineludibile. Abbracci&Baci
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dicleg [Giovanni Di Clemente] [10.02.2011 18:59] Vero! Ma il privato cittadino ha tutto il diritto di esprimere le sue sensazioni, caro Zio... Anna, hai magnificato (a ragione) il pensiero di Francesca ed il suo modo di esprimerlo... ma mi pare che l'entusiasmi ti abbia portato a scrivere in un modo tale che ... non ti seguo più! Ciao a tutti
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nardial [Aldo Nardis] [10.02.2011 11:38] Fulvio, hai attribuito arbitrariamente due sensazioni alla reazione di tuo Nonno ed hai scelto la seconda perché + conforme alla tua visione delle cose; è tuo diritto. Ma corrisponde veramente alla realtà? l sorrisetto di zia Domenica mi ispira un solo sentimento: fierezza per il suo uomo. Ciò detto, insisto che non è questo il luogo e il momento per esprimere la SUA fede politica o religiosa. Ripeto, rispettiamo l'art. 2.2 dello Statuto
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sbrvlizz [Fulvio Giuliani] [09.02.2011 23:39] E' la sindrome di Peter Pan. Hai ragione Aldo. Mi spiace se esagero in certe affermazioni ma, come molti, la rabbia e l'impotenza mi portano ad esagerare. Mia nonna Domenica mi raccontava che mio nonno Gregorio Bruni (suo marito) senza capelli come me, non toglieva mai il cappello. Lo teneva persino mentre mangiava. Così successe che una sera, la sera della Madonna, mentre la banda in piazza suonava "giovinezza che, all'epoca era il pezzo che chiudeva la serata della festa al posto di Fratelli d'Italia tenne - come sempre - il cappello in testa. Il podestà dell'epoca (o chi per lui) con un gesto brusco gli tolse in modo sgraziato il cappello facendoglielo cadere dalla testa. Con un sorrisetto mia nonna concludeva che dovettelo toglierlo dalle mani per quanti cazzotti gli aveva dato. Non mi è dato sapere se la sua reazione fosse nata dalla vanità offesa oppure da un silente antifascismo. Mi piace pensare che la seconda delle due fosse stata la ragione della sua pericolosa reazione. Così quando da grandicello io domandavo a mio padre:"ma come avete fatto a sopportare tutto quello?" mio padre non rispondeva. Per questo ammetto che non è assolutamente il caso di tirare fuori ad ogni occasione il mio disprezzo verso l'attuale (e ormai da venti anni) capo del governo. E per questo motivo mi sento di dire che hai ragione. Che i termini vanno moderati e che non devo prendere a pretesto situazioni altre. Ma, mi piace pensare che, se mai i miei figli avranno a loro volta dei figli e io avrò la fortuna di parlare con loro io potrò rispondere che non sono mai stato zitto. Mai. Per questo mi irrito se, in buona fede, mi dicono che non sto facendo niente per cambiare questa stato di cose. Tra le quattordici persone che hanno depositato il testo della legge di iniziativa popolare c'è anche la mia firma. Io e altri tredici illusi. E ti assicuro che gli altri sono molto più combattivi Non sono iscritto a nessun partito ma ero e resto profondamente antifascista. E se questo non dovesse conciliarsi con la Pro Loco, mi spiace per la Pro Loco (ma non credo). Per quanto riguarda il commento di Marco, che condivido pienamente, rinnovo l'invito e chiedo venia per la digressione. C'è bisogno di tutti. Soprattutto dei quelli capaci. Lui è un giovane in gamba e un professionista. C'è tutto lo spazio possibile per contribuire a migliorare tecnicamente questo progetto e a farne di altri. Per questo gli sarò grato se parteciperà alla riunione, insieme alla sua famiglia, per discutere e migliorare le tante idee che stanno nascendo. Tutti ce ne potremo giovare.
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nardial [Aldo Nardis] [09.02.2011 11:58] Fulvio, la tua risposta a Marco mi sembra buona. Penso, invece, che nella tua "nota di stile" ti sei lasciato andare un po troppo su polemiche/politiche. Riferendoci, in questo momento, in modo particolare alla nascita della Pro Loco a Terranera, dovremmo attenerci il + possibile al rispetto dell'art. 2.2 dello Statuto.
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Anna [Anna Maria Santilli] [09.02.2011 10:46] Fra.Tosi...piccole cuginette crescono. E come crescono bellle e capaci : è un piacere leggerle sapendone i percorsi. Il tuo "bicchierino" t'aspetta pieno d'orgoglio bicchier/paterno. Caffè Borghetti ghiacciato vista la primavera che s'avanza. Befane d'attorno in cucina sulle sedie , io sul tappeto da buona zingara che sono. Il "resto dell'Italia" legge e comprende e , personalmente, ringrazio per il dibattito. Vorrebbe, forse, poter fare di più. Per quello che è possibile. Con il cuore e l'intenzione ci siamo. Magari non vicini, non sudati, senza striscioni. Ma con il medesimo sgomento. Abbracci a tutti, saluti da qui.
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sbrvlizz [Fulvio Giuliani] [09.02.2011 01:25] e dibattito sia. Ciao Marco. Francesca ti ha già illustrato il suo punto di vista. Per quello che mi riguarda e per quanto possa sembrare strano nessuno dei cittadini di Terranera o di altrove (almeno quelli che hanno conservato il senso della realtà) è rimasto inerte ad aspettare i doni del principe. Ma la rabbia e la protesta non interessano in tempi in cui le televisioni sono tutte concentrate sui vizi privati dell'imperatore. Ci siamo sentiti con te all'inizio di questa storia (la pro loco) proprio per evitare equivoci e io ti ho raccontato, per quanto si possa fare a telefono, il perchè stiamo tentando di ricompattarci e quali sono le esigenze immediate. Visto che frequenti gli uffici del comune avrai avuto modo di constatare che tra i paesi dell'altopiano Terranera è quello con danni maggiori. L'80% del paese è "crepato" al punto tale che non è stato neanche necessario dividerlo in zone. L'intero paese al di sopra della strada provinciale è diventato centro storico. Il che significa che verrà affrontato tutto contemporaneamente nei piani di ricostruzione. Le contraddizioni sono evidenti. L'alternarsi caotico delle squadre della P.C. che hanno fatto i rilievi ha portato a dei responsi in qualche caso assurdi. La casa accanto alla tua alla piazzetta che ha muri portanti in comune e un piano di meno è agibile (sia a destra che a sinistra) mentre la vostra è totalmente inagibile. Il che NON DOVREBBE ESSERE POSSIBILE. I puntellamenti sono inesistenti (se si toglie qualche legatura con il fil di ferro). Tutto è fermo al momento del terremoto. E' anche per questo che stiamo cercando di trovare un comune sentire e mettere in fila le priorità. La sede della pro loco non è il punto di arrivo, tantomeno vuole essere decontestualizzata o alternativa alla ricostruzione delle case private. Ha un suo significato. Noi tutti non abbiamo un luogo dove incontraci insieme ne per fare progetti di sviluppo ne per leccarci semplicemente le ferite. Sono capitoli di spesa diversi. La chiesa verrà ricostruita ed ha uno stanziamento dedicato (170.000,00 €) il resto del paese seguirà con i tempi e i soldi che dall'alto arriveranno. Quando e se arriveranno Per trasparenza i soldi non ci sono. E quei pochi che arrivano vanno ancora nel capitolo "emergenza". Per questo è importante che anche tu ci dia una mano. Possiamo continuare a discutere per trovare una soluzione comune, come pare ci si stia avviando. E poi lavorare per metterla in atto. Il 19 febbraio c'è l'assemblea. E' aperta a tutti. Non è necessario essere iscritti per partecipare. Se si vuole votare bisogna aderire ma il contributo di ognuno, in qualunque direzione vada, è un mattone in più. Cerca di partecipare, insieme alla tua famiglia perchè di cose da dire e da fare ce ne sono molte. Lo so che è un sabato da togliere al riposo o allo svago ma ti assicuro. Ne può valere la pena. Da ultimo una piccola nota di stile. Da 22 mesi NOI - tutti in misura diversa - ma tutti, ci siamo dati da fare per far capire al resto dell'Italia che la favoletta del paese di fruttolo con le casette belle per i terremotatini era una grandissima bufala. Che il grande eroe dei generosi - sottosegretario alla protezione civile - era il boss di una cricca di banditi e che in questo territorio per mesi e mesi vigeva (e ancora resiste) un controllo militare del territorio. Abbiamo speso notti, salute, giornate intere, denaro per fare in modo che ci si rendesse conto che 2.800 euro a metro quadrato per dei prefabbricati era una truffa per l'intero paese. Abbiamo messo in scena lettere e canzoni. Abbiamo scritto una legge che togliesse il respiro al regime delle ordinanze sulla quale stiamo raccogliendo firme, abbiamo chiesto e stiamo ancora chiedendo da subito TRASPARENZA e LEGALITA'. I miei e i tuoi paesani, anche quelli con più di 70 anni, hanno preso la macchina o gli autobus per venire a Roma a prendere mazzate per chiedere regole certe. Siamo ovunque tacciati di ingratitudine o di lesa maestà. I più attivi e quelli più danneggiati fanno i professionisti. Guadagnano cioè solo se producono. Ma non sono mancati a tutti questi appuntamenti. Davanti a Montecitorio, alla prima manifestazione sotto un sole sfiancante, io ho incontrato i tuoi genitori e li ho salutati, come sempre, con piacere e con affetto. Ti assicuro che NOI non siamo rimasti fermi ad aspettare.
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