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Download della Piazza Di seguito sono elencati alcuni file da scaricare relativi alla Piazza di TOL, per vedere l'elenco completo vai nella sezione dedicata.
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Uninvited 23 Aprile, bellissimo pezzo in memoria delle vittime dei bombardamenti della seconda guerra mondiale by Fulvio. [Scarica]
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Persiane sul Marciapiede, l'opera che raccoglie la saga di Fulvio e delle sue persiane, pronto per la stampa in formato PDF. [Scarica]
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Libro della Piazza 2004, tutti i messaggi inseriti in Piazza nel 2004 pronti per la stampa in formato PDF. [Scarica]
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Libro della Piazza 2003, tutti i messaggi inseriti in Piazza nel 2003 pronti per la stampa in formato PDF. [Scarica]
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Libro della Piazza 2002, tutti i messaggi inseriti in Piazza nel 2002 pronti per la stampa in formato PDF. [Scarica]
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Libro della Piazza 2001, tutti i messaggi inseriti in Piazza nel suo primo anno di vita pronti per la stampa. [Scarica]
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Ultimi arrivi in Piazza Questi sono i nominativi, con relativo Nick, degli ultimi iscritti nella Piazza di TOL.
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carolina, carolina quinti
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Steeus, Stefania Eusani
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Stefy, Stefania Eusani
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annadico, Anna di corpo
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Rocco41, Elio Giuliani
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I più assidui in Piazza Gli utenti più attivi in Piazza con il numero di messaggi da essi inseriti.
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sbrvlizz, 492 messaggi
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devon, 430 messaggi
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pieeeeer, 374 messaggi
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burz3ll4, 339 messaggi
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sergio, 264 messaggi
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dicleg, 247 messaggi
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prof, 244 messaggi
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kalamity, 227 messaggi
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la ziotta, 207 messaggi
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Anna, 199 messaggi
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I messaggi di ogni anno Il numero di messaggi inseriti per ogni annno ed il numero totale in archivio.
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2020, 1 messaggi
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2017, 5 messaggi
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2016, 16 messaggi
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2015, 53 messaggi
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2014, 27 messaggi
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2013, 86 messaggi
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Totale, 5927 messaggi
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Username Il nome utente è a discrezione del visitatore che lo sceglie al momento della registrazione. Deve essere univoco all'interno della comunità TOL, quindi, il sistema lo assegnerà solo se non ne esiste già un altro uguale. E' consigliabile utilizzare lettere minuscole.
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dicleg [Giovanni Di Clemente] [21.11.2011 13:17] Grazie, Anna, per avermi fatto sapere che, malgrado tutta l'acqua caduta dalle vostre parti, state tutti bene e, ora, anche asciutti. Grazie anche per l'abbraccio, che ricambio cordialmente. Nessuno, però, mi dice cosa accadrebbe all'altopiano e/o a Terranera ove quell'acqua cadesse in questi luoghi! (Sono pensieri assurdi? Secondo me, dati i tempi e la meteorologia incombenti, no!) Ricordo che, quando ero piccolo, esisteva un sottopasso (per l'acqua mi pare) nei pressi della casa di Zio Lorenzo Di Clemente, alla Portella; era individuato, sulla strada bianca che veniva da Rocca di Mezzo, con quattro pietre a cono tronco. Noi ci giocavamo spesso... Serviva per far superare la strada alle acque che venivano da monte? anche a quelle della valle posta davanti al campetto? Se sì, come sta ora la situazione? Ricordo anche che, sempre quando ero piccolo, a Rocca di Mezzo potevamo giocare nel torrente che è coperto dalla piazza già dall'inizio della piazza stessa, di fianco alla villa del Conte Del Fante... non era stata ancora realizzata la "Passeggiata di Santa Maria" e mi pare di ricordare che l'imboccatura era larga ed alta (rapportata alle mie dimensioni di bambino, chiaramente)... Adesso, dalle parti di Santa Maria, com'è? (mi pare fra l'altro di aver visto dei lavori in corso)... Non è che stiamo realizzando o è già stata realizzata una qualche strozzatura pericolosa?
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Anna [Anna Maria Santilli] [18.11.2011 11:20] Siamo tutti asciutti, dicleg-giovanni. Quello che è accaduto lo sai, purtroppo. La Liguria è fatta così, Genova..idem. I nostri nemici sono due elementi contrapposti, vitali, ma pericolosi nell'eccesso: Acqua e Fuoco. O bruciamo o ci alluvioniamo. In fine estate inizio autunno passiamo dal fuoco all'acqua senza soluzione di continuità. Per quel che mi riguarda temo più il fuoco dell'acqua ed è una cosa un pò imbecille visto che le catastrofi vengono più dai torrenti che dalle colline in fuoco. Per altro nessuno di noi ha dato troppa importanza all'allerta 2 che era stata data nei giorni antecedenti il 4 novembre. Forse siamo in preda al delirio di onnipotenza e pensiamo di poter camminare ..sulle acque. Ora siamo di nuovo al secco/sereno e asciughiamo lacrime e fango. Siamo piccoli. E fragili..... Un abbraccio grande a te e a tutto TOL. Anna
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dicleg [Giovanni Di Clemente] [11.11.2011 12:11] Secondo voi, se piogge eccezionali del tipo di Genova o delle Cinque Terre fossero toccate all'Altipiano delle Rocche o direttamente a Terranera, cosa sarebbe successo?
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dicleg [Giovanni Di Clemente] [11.11.2011 12:08] I messaggi languono... ma non i pensieri... In occasiuone dei disastri della Liguria e dell'alta Toscana i miei pensieri sono andati ai nostri amici di Genova (o giù di lì): ad Anna, a Lucia a Lele.. Non credo siano stati interessati direttamente dalle alluvioni e/o dai disastri che ci sono stati raccontati dalle trasmissioni televisive, ma non sarebbe male avere rassicurazioni dirette... E' possibile?
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sbrvlizz [Fulvio Giuliani] [26.10.2011 17:27] Salve a tutti. Avevamo pensato di organizzare nel pomeriggio di domenica 30 ottobre un "castagne e vino" e chiacchierare delle cose nostre. Purtoppo per me, però, ho scadenze sul lavoro che mi levano il tempo da dedicare alle cose serie e che mi costringono a partire domenica pomeriggio. E' evidente però che la cosa si può fare anche senza di me :-(
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Anna [Anna Maria Santilli] [25.10.2011 13:41] Può servire? "Volpe: Buongiorno Piccolo Principe: Buon giorno! (il Piccolo principe si guarda attorno ma non vede nessuno). Volpe: Sono qui … sotto al melo … Piccolo Principe: Chi sei? Sei molto carino. Volpe: Sono una volpe. Piccolo Principe. Vieni a giocare con me …. Sono così triste! Volpe: Non posso giocare con te … non sono addomesticata. Piccolo Principe: Ah, Scusa! Che cosa vuol dire "addomesticare"? Volpe: Vieni da lontano, tu! Che cosa cerchi? Piccolo Principe: Cerco gli uomini … Che cosa vuol dire "addomesticare"? Volpe: Gli uomini hanno dei fucili e cacciano. E’ molto noioso! Allevano anche delle galline. E’ il loro solo interesse. Tu cerchi delle galline? Piccolo Principe: No! Cerco degli amici. Che cosa vuol dire "addomesticare"? Volpe: E’ una cosa da tempo dimenticata! Vuol dire “creare legami” Piccolo Principe: Creare legami? Volpe: Certo! Tu per me, fino ad ora, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini, e non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altra. Tu sarai per me unico al mondo e io sarò per te unica al mondo. Piccolo Principe: Comincio a capire … c’è un fiore … credo che mi abbia addomesticato! Volpe: E’ possibile! Capita di tutto sulla Terra … Piccolo Principe: Oh, non è sulla Terra! Volpe: E’ su un altro pianeta? Piccolo Principe: Sì. Volpe: Ci sono dei cacciatori su questo pianeta? Piccolo Principe: No. Volpe: Questo mi interessa! E delle galline? Piccolo Principe: No. Volpe: Non c’è niente di perfetto! … La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano e tutti gli uomini si assomigliano. E io perciò mi annoio. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, invece, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla, e questo è triste! Ma tu hai i capelli color dell’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano … Per favore addomesticami. Piccolo Principe: Volentieri, ma non ho molto tempo! Ho da conoscere degli amici e da scoprire molte cose! Volpe: Non si conoscono che le cose che si addomesticano … Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma, siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico, addomesticami! Piccolo Principe: Che bisogna fare? Volpe: Bisogna essere molto pazienti. In principio, tu ti sederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino. Poi il giorno dopo ancora più vicino .. finché mi potrai toccare .. Saremo diventati amici, non avremo più paura uno dell’altro … saremo felici di stare insieme .. Ah, dimenticavo … devi cercare di venire sempre alla stessa ora, così sarà più bello, perché nell’attesa crescerà la voglia di stare insieme! Così ogni giorno ci sembrerà diverso dagli altri, un’ora dalle altre ore. Piccolo Principe: E quando non ci potremo più vedere? Quando me ne dovrò andare? Volpe: Ah, piangerò! Piccolo Principe: Ma io non vorrei farti del male! Volpe: E’ vero, ma è inevitabile. Piccolo Principe: Ma allora che ci guadagni? Volpe: Ci guadagno il colore del grano. Vedi, tu piangevi per i fiori che hai incontrato, ma il tuo fiore è unico al mondo. Piccolo Principe: Sì, è vero … la mia rosa è unica al mondo perché è lei che ho annaffiato, è lei che ho curato, che ho riparato col paravento; è unica perché è su di lei che ho ucciso i bruchi, perché è lei che ho ascoltato lamentarsi e vantarsi, e anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa… Volpe: ora hai capito e ti regalerò un segreto … Ecco il mio segreto, è molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi … Piccolo Principe : L’essenziale è invisibile agli occhi! Volpe: E’ il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante! Gli uomini hanno perduto questa verità, ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato … tu sei responsabile della tua rosa. Piccolo Principe: Io sono responsabile della mia rosa." Abbracci a tutti.
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Berardino Giusti [Berardino Giusti] [23.10.2011 23:16] Un caro benvenuto a Davide, Pasquale e Tersa, futuri cittadini di Terranera, Alessandro stava aspettando compagnia. Un caro augurio e tanta felicità ai loro genitori, sono certo che anche per il futuro contribuiranno a incrementare la popolazione di Terranera. Con affetto un abbraccio a voi tutti e nonni compresi. Dino, Franca, Marco e Lorenzo
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sbrvlizz [Fulvio Giuliani] [23.10.2011 20:25] Ieri pomeriggio c'è stata l'assemblea dei soci della Pro Loco di Terranera. (Il verbale verrà pubblicato nei prossimi giorni). Eravamo una quindicina, più o meno. Molti hanno telefonato per motivare la loro assenza. In raltà era un giorno abbastanza scomodo... Ha assisitito, se pure dall'esterno della sala riunioni (ex forno) anche una volpe. Ha seguito i lavori con un certo inetresse e si è dimostarta attenta a quello che si diceva all'interno. Più volte le stato chiesto se volesse entrare ma ha resistito agli inviti di tutti. Alla fine, verso le 8, quando ci siamo fermati in piazza per gli ultimi commenti e i saluti si è avvicinata al gruppetto di persone che chiacchierava. Abbiamo provato a farle una foto però, data la timidezza già segnalata, Robin (la volpe), si è allontanata di poco per impedire di farsi riprendere e si è messa sotto al lampione della via che va verso "Scamccije". Lì è nato immediato un problema. Ci siamo resi conto che non esiste alcun richiamo "agreste" per le volpi... E' stata passata in rassegna l'intera lista ma non ne siamo venuti a capo. Abbiamo appurato che, in caso di galline si usa:"VICCA, VICCAAAAA". Per i gatti "MISH MISCHHHH". Per i cani: "TTé qua", Per le chiocce "VLOOOOCCAAA, VLOOOCCAAAA". Per la papere:"OCA, OCA". Per le somare"AHH" per farle partire e "ESHH" per farle fermare. Per le volpi non ne abbiamo trovato nessuno. Allora abbiamo provato con un ingenuo "VOLP VOLP" ma non ha funzionato.
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dicleg [Giovanni Di Clemente] [22.10.2011 18:56] Felicitazioni ai genitori... Auguri vivissimi ai nuovi arrivati... ma auguri anche a tutta Terranera, che vede rinnovarsi la popolazione con un congruo numero di nuovi arrivi!!! Avremo modo ben presto di vederli scorrazzare (liberamente) per il paese! E' una certezza per i genitori... E' un augurio per tutti noi, perché possiamo mantenere la tranquillità di una vita serena nel nostro paese... Tranquillità da riprenderci... Serenità da riconquistare...
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ciccio [Andrea Argentieri] [20.10.2011 18:08] Benvenuti Davide, Pasquale e Teresa Auguroni ai vostri genitori di cui solamente scorgo l'immensa felicità. Conoscere chi si occuperà di voi mi rallegra perché mi fa essere sicuro che ci sono tre belle persone in più a questo mondo!
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Anna [Anna Maria Santilli] [18.10.2011 22:08] Benvenuta Teresa!
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sbrvlizz [Fulvio Giuliani] [18.10.2011 16:54] Felicitazioni! A Filippo e Nina per la nascita di Davide (Argentieri), a Attilio e Mariangela per l'arrivo di Pasquale (Morelli) e a Gianluca e Valeria per l'arrivo di (Teresa Giusti). Rigorosamente in ordine di apparizione. Tutti gli auguri del mondo ai piccoli ai loro genitori e ai loro nonni! Questa paese è più bello.
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pieeeeer [Pierluigi Nardis] [18.10.2011 08:38] Tanti carissimi auguri ai neo genitori Valeria e Gianluca ma soprattutto, benvenuta a Teresa :-)
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dicleg [Giovanni Di Clemente] [06.10.2011 20:59] Gli arresti, forse, sono troppi! Se resti un pò di più a casa... si potrebbe parlare di domiciiliari... e far contenta tua moglie! Grazie di nuovo, però! Quanto ho detto sul testo che hai inserito era vero: mi vedevo di fronte il. volto della moglie di un amico di mio padre, madre di amici aquilani... Parlava direttamente a me, con la sua parlata aquilana... Non pensavo a lei da tanti anni... Grazie, Fulvio, attendo altro!!!
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sbrvlizz [Fulvio Giuliani] [06.10.2011 14:02] Scusa Gianni. Questo è il sito di Terranera. Quindi anche della Pro Loco. Come sai si può parlare di qualunque cosa e chiunque (purché si accrediti) può intervenire. La risposta alla tua domanda è mancata, ma solo per decenza. L'assenza di risposta va quindi interpretata come una conferma. Si è roba mia. Mi costituisco?
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dicleg [Giovanni Di Clemente] [04.10.2011 17:12] Presidente, qualche volta potresti anche rispondere... Non credi che questo sito potrebbe definirsi il sito ufficiale della Pro-Loco di Terranera?... Per noi, penso lo sia. Non sarebbe il caso di ufficializzarlo?
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sbrvlizz [Fulvio Giuliani] [04.10.2011 15:02] CHIARAMENTE SI INTENDE SABATO 22 OTTOBRE
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sbrvlizz [Fulvio Giuliani] [04.10.2011 14:00] sabato 21 ottobre 2011 ASSEMBLEA dei Soci della Pro Loco di Terranera in prima convocazione alle h. 17,00 e in seconda alle h. 17,30 Ordine del giorno: • Resoconto attività giugno-settembre 2011 • Organizzazione prossimi eventi • Varie ed eventuali L’assemblea si terrà nella sede sociale in via B. Zannetti a Terranera (ex forno). Eventuali cambi di sede verranno comunicati al più presto tramite mail o su pubblicazione nella piazza di Terranera On Line (www.terranera.net)
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dicleg [Giovanni Di Clemente] [28.09.2011 16:38] Fulvio... grazie! Grazie per questo scritto; mi è parso che mi parlasse la madre di un amico, che ho conosciuto tanti anni fa e che non rivedo da allora... Mi ha commosso... Ma è roba tua, o di chi?
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sbrvlizz [Fulvio Giuliani] [28.09.2011 14:23] E' un po' vecchia (ma manco tanto) e, forse, troppo lunga. Ma quesso è! - Ardena - Ji me chiamo Ardena. So’ nata a L’Aquila 93 anni fa. Pure se tengo l’età, stengo bbona. Solo ogni tanto la coccia me sfarfalla e non me recordo le cose. Certe ‘ote, però, ci marcio pure Maritemo, che se chiamea Iginio, s’è mmortu che è ggià quacche anno e ji, invece ancora stengo ecco. Me ‘ngennono le ossa ma non me pozzo lamentà. Ji fiji - ne tengo tre, ddu maschi e na’ femmena – me vojono bbene e me governano come se deve. Tengo pure 5 nipoti e pure ddu criature appena nate, che sarriano i pronipoti, che pareno ddu’ angeli pe’ quanto so belli. So’ sempre stata da sola, me facéo a magnà, spiccéo e po’ veneano le nore che me pulizzeano la casa, stireano ji panni, me sciacqueano e me ‘mbrofumeano. Certo abbiteo proprio vicino a esse, aju piano de sotto. Mo’, invece, stemo a durmì tutti ‘nzieme a n’atra casa a nu' paese ecco 'ndurnu. Quella notte, visto che la terra trettechea in continuazzio’, a 'na cert’ora - tardi assai - s’appresenta fijemo e me jice:”Ma’. È mejo che ji notte durmi entro alla rulotte che se fa’ na botta forte e tenemo scappà, almeno non tengo corre sotto e sopra pe’ recaccià a ti, ji quatrani e l’atra ggente.” Allora me so rivistita, me so’ missa la mmaja della tuta e so’ calata, nzieme a fijemo, entro a ‘ssa rulotte che teneamo parcheggiata da nu' par'e settimane alla piazzetta vicin'a casa. Pe’ la verità, sarà stata l’emozziò, la paura, lo friddo o saccio che, come me so’ stisa entro a quijo lettucciu me so raddurmita come nu’ sasso. E che te vo’ durmì! Forse erano passate sci e no nu’ pare e ore che s’è revodecato ju munnu. Ballea tuttu! Al principio me penzeo che era la rulotte che se scettechea troppo, ma ju fattu è che non se fermea kijù. E po’ nu' rumore, na puzza de polvere e de gas, ji strilli. Na’ disperazzio’. Ji m’ero missa vistita, cuscì me so renfilata le scarpe lesto lesto e so’ iscita fore. Quacche minutu dopo so arrìati fijemo co ju nepote me’ e hanno fatta entrà le moji e tuttu lo resto della famija. So stati poco e po’ so rescappati che siccome s’erano spallati nu’ paro de palazzi loco ‘nturnu, so' jiti de corsa a recaccià la ggente. Pure la nora me, che portea le coperte e na buttija d’acqua, è rescita subbito e s’è missa co ju telefonino a chiama’ tutti i parenti se’. E chiamea e chiamea. Ma non funzionea kijù gnente. Semo stati furtunati, a nojatri non ci ss’è morto gnisciunu. Ji mo’, non è che vajo tantu d’accordo co ju padreterno, però quella notte lo so’ proprio penzato. Ma fosse colpa me che non me vojo ancora murì? Appena s’è fatto jorno so revenuti ji fiji. Zuzzi, mpolverati, nzanguinati che faceano impressio’. So provato a ddì quacche ccosa ma m’hanno subbito raccontato na’ frega de cazzate pe’ famme sta zitta. Ma l’aveo capitu bbono che era ‘na cosa kijù grossa de quello che tutti penzeano. Ji mo so’vecchia e so pure femmina, allora è mmejo che no' ddengo guai. Me tengo la paura, lo friddo, la vojia de strillà, nasconno le lacrime, l’impressione che me fanno sti quatrani che strillano ji nomi deji compagni sopra le case cascate. Stengo attenta a esse sempre rezzelata e pulita, parlo piano e siccome so’ pure nu' poco sorda, se non capisco, non addomanno manco kijù dde tanto. Se ‘ngazzano subbito e penzano che me so’ scemita ‘nduttu. E’ solo che non sento. Quissi, lo saccio, mo’ tengono na’ frega da fa. E ji è mejo che manco parlo. Ma la parte me’ la faccio pure ji. Joco co’ le creature, m’abbraccio le nore, racconto fregnacce e non me faccio vedè mbaurita. Po’, quanno che non me vede nisciuno, senza famme sintì, me faccio pure nu’ bravo piantarello. Ji ci steo pure l’atra ote. Ero na’ citolella e se spallò Avezzano. Ji pochi parenti che teneamo, pure alla lontana e che se salvettero, vennero a casa nostra co’ mamma e co’ papà. Ci stettero mesi. Ma mo’, da quello che sso capitu, è toccato a nojatri. Allora, maritemo, che era giovinotto, jette loco settimane a recaccià ji morti. Revenne che pe’ mesi non ha più manco parlato. E nisciuno dentro casa ne parlette kjiù. De Avezzano. Però mo’ tenemo ji telefonini, ji compiuters, la tilivisiò, la protezziò civile. Ma la paura è sempre la nostra. E pure la rabbia. E sempre ci tocca sta zitti. Visto che la machina non ze' potea recaccià, verso le quattro de ju dopopranzo appresso, fijemo ha portato ji viggili del fuoco che cianno scarrozzato co’ la rulotte - co mmi che steo assettata endro - alla villa comunale. Proprio sotto aju monumento. Ci semo remasti pe’ sette mesi. La sera non ne poteo kijù, me faceano male ji pei da murì. E’ lo vero che tengo le cipolle ma porteo le scarpe quelle commode perciò non me spiegheo tutto quello male. Era solo che, pe’ la paura, m’ero messa le scarpe girate. Me le so’ remesse giuste e me ss’è passato tuttu. Però non lo so' jtto a nisciunu. Ji fiji me’ entro alle tende non ci so’ voluti ji - cusci m’hanno itto - e semo remasti loco fino quasci a Natale. Dopo quacche jorno parea che c’aveano fatto priggionieri. Esercito, polizia, ji pompieri, aveano recintato tutta la città. Ma coju filo spinato proprio! Come nu’ campo de concentramento. Nojatri entro e tutti ji atri fore. E non era pe’ non fa iscì a mì e aji fiji, era pe’ non fa entrà ji aquilani che voleano rejì alle case. A ottobre m’hanno fatto la festa pecchè era ju compleanno me. Tutti quanti. Hanno comprato lo spumante, m’hanno fatto ji regali e me voleano fa’ smorzà le candeline sopra alla torta. Ma ji non so’ voluto soffià! Se so’ pure innervositi. Ma alla nora me’, dopo, je lo so itto: “se smorzo le cannele passa n’atr’anno e la morte s’avvicina…” M’ha guardato strana. Le settimane appresso, loco ‘nnanzi (alla Villa) venea sempre ggente a vedè colle telecamere. M’hanno fatto pure le domande co’ ju microfono ma ji non so' resposto. Se ji fiji me vedeano pi tilivisiò capace che me metteano a quacche ricovero. Na’ matina presto me so rizzata e so’ arrivata, piano piano, fino alla piazza e aji quattro canto’. E’ mejo che non ve lo ico…. So rendrata alla rulotte, piano piano e me so’ remessa aju letto. Pure ji non so’ parlato pe’ na settimana. Me ‘ngenne forte. Sapeo tutti ji sassi, ji vicoli addo’ javemo a fa’ l’amore co’ maritemo, le piazzette, la casa de zia Lucia, ji portici, le chiese e pure le sagrestie. A mi, tutto quesso, non fanno a tempo a reammelo. E cuscì mo me tengo murì co st'atra. preoccupazziò E chissà pure ji fiji se le revedono.... Ss’atra guerra non ci volea.
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